Coriomeningite linfocitaria
Coriomeningite linfocitaria | |
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Specialità | infettivologia |
Eziologia | Lymphocytic choriomeningitis virus |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D008216 |
eMedicine | 220796 |
La coriomeningite linfocitaria è una malattia virale dei Roditori. Costituisce una zoonosi, dal momento che anche l'uomo può esserne infettato tramite il contatto diretto od indiretto con i roditori. La coriomeningite linfocitaria è stata molto studiata come modello sperimentale della tolleranza immunitaria verso le infezioni [1].
Eziologia
[modifica | modifica wikitesto]È provocata da un virus della famiglia Arenaviridae, detto LCMV ( Lymphocytic Choriomeningitis Virus ) presente in natura soprattutto nel topo domestico (Mus musculus), che è anche il serbatoio naturale della malattia: i topi infetti generalmente non mostrano sintomi e segni dell'infezione (che spesso è trasmessa per via transplacentare), ma il virus è presente nella loro saliva, nell'urina e nelle feci, tramite cui possono contaminare ambienti frequentati dall'uomo. L'infezione nell'uomo avviene per lo più per contatto diretto con roditori (ad esempio animali da laboratorio), tramite morsi di animali infetti o attraverso materiali contaminati da urine e feci di topi. I roditori domestici come i criceti possono infettarsi in caso di contatto con topi selvatici infetti, costituendo così una possibile ulteriore fonte di infezione per l'uomo.
Sintomi
[modifica | modifica wikitesto]In alcuni casi l'infezione rimane asintomatica (nel topo lo è nella maggior parte dei casi). La malattia ha un andamento acuto e tipicamente bifasico, con due periodi separati da una transitoria remissione dei sintomi. Inizialmente si ha uno stato di malessere generalizzato, con febbre, anoressia, nausea, dolori muscolari e articolari. Dopo pochi giorni di assenza di sintomi, si ha l'insorgere di un quadro clinico da meningite, con febbre, nausea, rigidità nucale, o da encefalite, con ottundimento del sensorio e disturbi motori. Nella maggior parte dei casi la guarigione è completa e senza complicanze, ed i casi mortali risultano meno dell'1% del totale [2]. L'infezione del feto nei primi mesi di gestazione può portare ad anomalie dello sviluppo.
Prevenzione
[modifica | modifica wikitesto]La prevenzione della coriomeningite linfocitaria si basa sulla prevenzione dell'infestazione degli ambienti da parte dei roditori e su misure igieniche da utilizzare quando si opera in ambienti potenzialmente contaminati: utilizzo di guanti, pulizia e disinfezione degli ambienti. Gli allevatori di roditori domestici dovrebbero prevenire i contatti degli animali con topi selvatici. I tecnici che lavorano con i roditori da laboratorio dovrebbero utilizzare abbigliamento protettivo adeguato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ G.Poli, A.Cocilovo, Microbiologia e Immunologia Veterinaria, UTET, Torino, 2001
- ^ Disease/Virus Information - Lymphocytic Choriomeningitis, su cdc.gov, Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 13 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Disease/Virus Information - Lymphocytic Choriomeningitis, su cdc.gov, Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 13 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2009).
- The Merck Veterinary Manual, su merckvetmanual.com, Merck & Co., Inc.. URL consultato il 18 novembre 2009.